Ottava decade
Renzo Ducati ha un curriculum di tutto rilievo: plurilaureato, dottorati all'estero, pilota d'aereo, ingegnere nucleare, Cavaliere degli USA, consulente internazionale. Ma quello che colpisce è che non intende affatto fermarsi. Ora scrittore, ma non da ora. Entrato nella "ottava decade" della sua vita (è nato nel 1933) ha una vitalità invidiabile da tutte le generazioni successive alla sua. Ha scritto questo suo romanzo di spionaggio, dopo aver scritto la sua autobiografia e una trilogia di spy-story.
E' un personaggio fantastico e lo vedrete tra un po'. Ecco l'intervista:
C'è qualcosa in particolare che t’ispira nella
creazione di una trama?
Non direi. Solo della serie che in un
certo momento della mia vita mi va di vedere un film d’azione. Perciò entro in
una sala cinematografica, mi vedo il film che in quel momento mi detta
l’insieme di memoria, di soggetti, paesaggi e altro e cerco di raccontarlo ai
miei lettori;
Come ti è venuto in mente di essere protagonista del
tuo romanzo di fantasia?
Mi sembrava, che dopo ben tre sudate
avventure passate a descrivere Carol Stewart in altrettante “Mission” era ora
di conoscerla di persona e di vivere un’altra missione assieme in posti a me
molto conosciuti e cari;
Carol Stewart in "Ottava decade" è uguale
o diversa dai precedenti romanzi?
Perfettamente la stessa perché io l’ho
voluta così; semmai con un marito e una figlia in più. Due persone a me molto
care;
La tua attuale vita da scrittore è diversa dalla
precedente di consulente d'Azienda e docente accademico?
Assolutamente si! Anche se il mio
ruolo di procedere è quasi identico. Tanto sport per non perdere la forma e per
aiutare il lungo e laborioso lavoro di ricerca e di attenta analisi per
costruire le mie storie. Forse comune al professionista manager è la mia
peculiare e innata tendenza all’analisi, quasi parossistica, che pongo in
questa seconda attività e caratteristiche della spia. Al contrario si pensi,
questa mia nuova attività, può ben essere definita: lavorativa.
Cosa ti senti di consigliare a chi si avvicina al
"mestiere" di scrittore?
Pazienza e, ancora pazienza e
attenzione. Nel mio caso, inventa pure qualsiasi storia ma attento ai
particolari, “girala” in ambienti reali, cura i particolari, non bleffare o
raccontare bugie. Ai tuoi lettori piacerà pure una storia, che può risultare,
vera o finta, ma calata però in un contesto reale…;
A proposito della tua partecipazione al Premio
Tettuccio 2018 cosa potresti dire ai giurati per convincerli a scegliere il tuo
libro?
Premiatelo e lo farete per i lettori,
miei e vostri. Lo troveranno divertente, assolutamente non piatto e noioso con
tutti gli incessanti colpi di scena che si susseguono ininterrottamente per 514
pagine;
Che domanda ti faresti che a noi non venga in mente?
Ma che so? Hai intenzione di
continuare con la Saga di Carol Stewart e farla proseguire nelle sue avventure?
Certamente si! Magari alternando queste
ultime, con qualcosa di nuovo ma sostanzialmente sempre legandole tra loro e
permettere, quindi, alla mia eroina di tenerle tutte legate con un invisibile
filo.
Al grande Renzo, un forte abbraccio e in bocca al lupo per il Premio Tettuccio!
Valter
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