domenica 21 gennaio 2018

Spazio nuovi autori: Recensione " La felicità ha i tuoi occhi" di Chiara Trabalza


SCHEDA TECNICA

 
Titolo: La felicità ha i tuoi occhi
Autore: Chiara Trabalza
Editore:PubMe
Pagine: 268
Pubblicazione: 18 Gennaio 2018
Formato: Kindle; copertina flessibile
 
Valutazione


Alle donne ferite e umiliate che lottano e non si arrendono.
Alle donne che vanno avanti da sole, con coraggio.
Alle donne che raccolgono i frammenti del loro cuore
e rimettono insieme i pezzi della loro esistenza.
 
 
Sara , la protagonista del libro, scappa dalla propria città, scappa da Stefano e dal suo amore violento, scappa da se stessa e si rifugia a Napoli a casa della zia e della cugina. Ha paura  che la situazione sfugga di mano e che Stefano degeneri in azioni brutali, e vuole riprendere in mano la sua vera essenza, il suo vero Io.
Inizia a lavorare nel ristorante della zia, convinta che il lavoro la possa tenere lontana dai suoi tristi pensieri ,ma la minima sciocchezza, anche se banale come un piccolo rumore  la fa sobbalzare. Conosce Michele il pasticcere del ristorante, un uomo burbero, antipatico, triste; il classico uomo da cui stare lontane, eppure, c’è qualcosa in lui che l’attira…ma cosa? Lei così solare e allegra, lui burbero e cupo. Cosa avranno in comune? E poi Sara non aveva promesso a se stessa di voler restare lontana dagli uomini?
Libro intenso ed emozionante, scritto con un linguaggio semplice e pulito che tratta una tematica molto importante: la violenza dell’uomo nei confronti della donna; l’amore sbagliato che sfocia nell’omicidio sia fisico che psichico. Sara è l’esempio di tutte le donne sfruttate, picchiate e umiliate da coloro che invece avrebbero dovuto proteggerle; Sara è l’esempio della forza della donna che dopo aver superato un primo momento da sindrome di “crocerossina”, comprende che deve allontanarsi per salvare se stessa. Sara ce l’ha fatta; Sara ha continuato a credere all’amore e alla sua esistenza, nonostante tutto.
"Volevo cominciare una nuova vita , volevo tornare ad essere me stessa e soprattutto volevo ritornare a sorridere".
Dall’altro lato c’è Michele, l’uomo ferito ed abbandonato dalle donne della sua vita; l’uomo che non crede più a nessuna forma d’amore; l’uomo che crede di non meritare amore.
"Io che ero un lupo solitario,io che non appena finiva il mio turno di lavoro scappavo via senza mai fermarmi a fare due chiacchiere con gli altri, io che lavoravo meglio da solo, in silenzio, con i miei ritmi precisi e i miei tempi impostati, avrei avuto al mio fianco un tornado pieno di lentiggini, dalle unghie perfette e dalla lingua troppo lunga".
Un connubio di sentimenti, un alternarsi ed incrociarsi  tra paura, amore e delusione.
Chiara Trabalza, l’autrice è riuscita in questo romanzo a parlare d’amore, di passione e sofferenza, senza eccessi nell’uso di una terminologia che avrebbe potuto offendere la sensibilità di qualcuno o sminuire la tematica violenza sulla donna.
La storia viene raccontata da un doppio punto di vista: il punto di vista di Sara e quello di Michele; l’inizio di ogni capitolo, infatti è contrassegnato dai loro nomi.
Un romanzo reale, veritiero, alleggerito dalla capacità narrativa dell’autrice di attirare il lettore nella forza di vivere e di amare di Sara e trasmetterla attraverso la lettura.
Io spero che leggendo il romanzo, molte donne aprano gli occhi e decidano di denunciare e fuggire dall’uomo violento, in quanto come dice Erma Metal nella canzone :
“L’amore non colpisce in faccia mai”.
 
 

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