Titolo: Verso l'infinito
Autore: Jane Hawking
Editore: Piemme Voci
Pagine: 586
Pubblicazione: 2 Gennaio 2015
Un libro molto toccante
e commovente che ci permette di
percorrere, passo dopo passo, il calvario
vissuto dai due
protagonisti. Una storia straziante, se pensiamo che sia un
racconto
reale accaduto a due giovani i cui destini si sono
incrociati in un
giorno qualunque di un’estate qualunque, che ha cambiato per
sempre le loro vite.
In “La teoria del
tutto” l’autrice Jane Hawking narra in prima
persona la sua storia con Stephen
Hawking, nata nell’estate del
1962, quando entrambi sono iscritti
all’università di Cambridge.
I due, che si erano già
conosciuti da bambini, iniziano a
frequentarsi all’epoca in cui Jane, come lei
stessa ammette,
non ha ancora imparato a distinguere la ragione dall’emozione,
e
l’intelletto dal cuore.
Con interessi
diametralmente opposti, a partire dagli studi, i due
scoprono di provare un
certo piacere nel ritrovarsi in compagnia
l’uno dell’altra. Iniziano, così, a
trascorrere sempre più tempo
insieme, condividendo momenti di svago.
Sin da subito, Jane è
affascinata e divertita, e in un certo senso
attratta da quell’insolito
personaggio che, dietro la lunga frangia e
un insolito farfallino, nasconde uno
spiccato senso dell’umorismo
e una personalità indipendente. Una persona che,
proprio come lei,
pur essendo molto timida, non rifugge dall’esprimere le
proprie
opinioni. E che, come lei, tende ad affrontare la vita con qualche
incertezza, riuscendo comunque a vedere il lato divertente delle
situazioni. Ma
che, a differenza di lei, ha una piena consapevolezza
del proprio valore e la
sfrontatezza di manifestarla.
Malgrado la sua
eccentricità, Jane si accorge subito che quel
ragazzo le piace. Il destino,
però, ha già tessuto la sua trama, fatta
di dottori, di ospedali, di medici. E
di frustrazione, di dolore, di
angoscia per l’inesorabile scorrere del tempo.
Tempo che è
prezioso come l’oro per chi sa che ogni giorno potrebbe essere
l’ultimo.
Stephen ha soltanto
ventuno anni quando gli viene diagnosticata la
peggiore delle
patologie: malattia del motoneurone, gli dicono i
medici. Una diagnosi
agghiacciante per chi ha tanti sogni, e quei
sogni li vuole realizzare, ad ogni
costo.
Quando Jane viene a
conoscenza della malattia da cui è affetto,
rimane scioccata.
“Era
impensabile che qualcuno con solo due anni più di me
dovesse affrontare la
prospettiva della propria morte.”
Man mano che i giorni
passano, la ragazza è sbalordita dalla
velocità con cui le condizioni di
Stephen peggiorano. Il giovane si
riduce infatti, nel giro di poco tempo, a una
figura sottile, fragile e
zoppicante.
Stephen parla poco
della sua malattia e delle sue emozioni. La sua
personalità è oscurata da una
profonda depressione, che si
manifesta con un aspro e tetro cinismo. Mentre lui
si rifugia nelle
fredde e razionali leggi della fisica, lei fa resistenza al
suo ateismo,
cercando conforto nella fede, convinta che ci siano più cose in
Cielo e in Terra che nella fredda e impersonale filosofia di Stephen.
Jane e Stephen
appartengono alla generazione per la quale gli
obiettivi primari sono piuttosto
semplici: l’amore romantico, il
matrimonio, una casa, una famiglia. La differenza,
per loro due, è
che a differenza degli altri loro hanno un lasso di tempo molto
più
breve per realizzare i loro ideali e i loro sogni.
Nonostante tutto, Jane
ama Stephen a tal punto che nessuno
potrebbe distoglierla dalla decisione di
sposarlo. E, incurante di
tutti gli avvertimenti ricevuti dalle persone che
gravitano intorno a
loro, la ragazza non
si fa condizionare. A lei non interessa la
prognosi. Perché niente e nessuno
potrà interferire nella loro vita e
nel loro futuro, per quanto breve esso
possa essere.
“Ma
se le uniche cure disponibili erano da scartare, a torto o a
ragione, come
ridicole ciarlatanerie, io non vedevo il motivo per
cui il naturale ottimismo
che riuscivo a conservare dovesse essere
stroncato da una litania di tragiche
profezie senza alcun consiglio
palliativo.”
E, soprattutto, capisce
quali siano le vere priorità perché, come lei
stessa scrive, “quando si combatte contro il destino, solo
le grandi
questioni – vita, sopravvivenza e morte – hanno una vera
importanza.”
Consci di tutto ciò,
decidono di andare contro tutto e tutti, e la data
del loro matrimonio viene
fissata per il 14 luglio del 1965.
“Sapevamo
bene che col nostro idealismo stavamo deliberatamente
sfidando il senso comune
e tutto ciò che c’era di prudente,
convenzionale e ordinario.”
Sono sposati da meno di
un mese quando la malattia, che sembrava
sotto controllo, si rivela di colpo
nella sua vera, spaventosa
violenza. Stephen è inerme fra le grinfie di quel
nemico invisibile,
e Jane non può fare nulla per lui.
I violenti attacchi
suonano come un monito nefasto per il loro
futuro. La natura demoniaca della
malattia ha annunciato la sua
presenza, insinuando a gamba tesa nelle loro vite
e nel loro
matrimonio.
Tra mille difficoltà e
ristrettezze economiche, Stephen ottiene un
riconoscimento dietro l’altro,
grazie ai suoi studi sulla Cosmologia,
guadagnandosi la fama di prodigio e
ricevendo ambiti premi. Ma si
sa, ogni medaglia ha due facce…
“Come
se non bastasse, intuivo che c’era un altro partner in agguato nel nostro già
sovraffollato matrimonio. Il quarto partner si manifestava inizialmente sotto
forma di un’amica fidata e tranquilla, che indicava la via del successo e della
realizzazione a quelli che la seguivano. In realtà si rivelava una rivale
instancabile, esigente come tutte le amanti, un’inesorabile sirena che attirava
i suoi fedeli negli abissi profondi dell’ossessione. Non era altro che la
fisica, citata dalla prima moglie di Einstein come coimputata nella causa di
divorzio.”
Superando ogni
difficoltà, giorno dopo giorno, Jane diventa
l’ombra del marito. Lo segue in
tutte le sue necessità. Lo
accompagna ovunque debba andare. Zoppia, difficoltà
di
movimento e mancanza di coordinazione sono diventate ormai le
compagne scomode
di una vita fatta di ostacoli e impedimenti, tutti
da superare con la forza di
volontà e del sentimento che li unisce.
Il libro è una sorta di
diario, in cui Jane racconta fedelmente, con
dovizia di particolari, quanto
accaduto dal giorno del loro incontro.
Andando avanti con la
lettura, assistiamo a quelli che sono i
turbamenti interiori di una giovane
donna messa di fronte a una realtà troppo dura per chiunque, a qualunque età.
Ma le risposte ai suoi interrogativi sarà la vita stessa a fornirgliele.
“A
causa della sua malattia, qualunque relazione con lui era
destinata a essere
precaria, di breve durata, e probabilmente
dolorosa.
Potevo aiutarlo a
realizzare se stesso e persino a trovare
una breve felicità?”
Un libro intenso e
profondo, a tratti duro, che ci insegna come la
forza dell’amore, al di là di
qualsiasi pensiero razionale e di ogni
legge della fisica, sia il vero motore
che regola l’universo.
RECENSIONE SCRITTA DA GLORIA PIGINO