domenica 5 novembre 2017

Recensione: Il giorno che aspettiamo di Jill Santopolo



Titolo: Il giorno che aspettiamo

Autore: Jill Santopolo

Editore: Casa Editrice Nord

Pubblicazione: 22 Maggio 2017

Pagine: 398


                                                       Gradimento



“Ho scritto questo romanzo pensando al mio primo amore. Spero che, leggendolo, possiate rivivere il vostro.” (cit. autore)

 

 
Il giorno che aspettiamo, come dice l’autrice stessa nella prima pagina, rispecchia la trama del libro. Il libro racconta la storia di tre protagonisti.
Luce la protagonista, in cui gira tutto attorno la storia, come il sole con i pianeti, Gabriel (detto Gabe) e Darren, rispettivamente il primo amore mai dimenticato e il marito.
Lucy e Gabe si conosco all’università, non in un giorno qualsiasi, ma in un giorno che ha lasciato un segno nella storia di ciascuno di noi, soprattutto negli Stati Uniti… l’11 settembre 2001, il giorno dell’attentato alle Torri Gemelle a New York.

 “L’assistente di cui non mi ricordo più il nome si è precipitata di corsa in aula. «Scusate il ritardo. Un aereo ha colpito una delle Torri Gemelle. Lo stavano dicendo in TV mentre uscivo per venire a lezione.» (cit. Lucy)

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               Lucy e Gabe incominciamo così una relazione appassionata, una relazione che molte di noi donne desidererebbero vivere… quello che però Lucy non tiene conto sono i demoni di Gabe, quelli con cui lui convive da tutta una vita, soprattutto quello del padre. Sono proprio questi demoni che porteranno alla nascita di tutta la storia… Gabe infatti, personaggio a mio dire alquanto egoista, decide di seguire le sue scelte, quelle che lui nel suo egoismo recluta migliori per se stesso e decide di partire come fotoreporter in giro per il mondo nelle zone di guerra, convinto di poter cambiare il mondo.

 “«Io credo» ho cominciato allora, scegliendo le parole con la massima cura, «che essere emotivamente accessibile significhi mettere la tua relazione prima di qualunque altra cosa. Non sempre, magari, però spesso. Significa fare la scelta migliore per entrambi, per la coppia, anche se per l’individuo questo significa accettare qualche compromesso. Significa considerare tutto. Il Gabe che conoscevo non era interessato a farlo.»” (cit. Lucy)

 Questo è il pensiero di Lucy su Gabe… un pensiero e un’idea che però non la porterà mai a smettere di amarlo e paragonarlo in tutto e per tutto a Darren suo marito.
 Lucy conosce Darren dopo la rottura con Gabe e lentamente guarisce con il suo amore. Darren a mio modo è l’anteposto di Gabe. È l’uomo con cui la maggior parte di noi donne, vorrebbe formare una famiglia. Darren è l’uomo che ha un buon lavoro, l’uomo che è sempre presente con i figli, l’uomo che per qualsiasi cosa sai di poter contare su di lui… insomma il porto sicuro per chiunque… ma allo stesso tempo a Lucy, non riesce mai a trasmetterle un amore così importante e significativo come quello di Gabe. Il personaggio di Darren infatti, è descritto come l’uomo che vuole sì il bene della famiglia, ma allo stesso tempo che vuole essere solo lui a guidare il timone e questa sarà la cosa che porterà sempre a mettere in dubbio Lucy e paragonare il marito a Gabe.

 "Ma ecco il problema: l’dea di regalarmi un cane era stata molto dolce, in perfetto stile Darren. Però quello che non avevo capito di me allora, e che non capisce nemmeno adesso, è che anch’io avrei voluto conoscere tutti i cani della North Shore Animal League. Avrei voluto scegliere con lui un cane da adottare, anzi, prima di tutto avrei voluto decidere con lui se adottare o no un cane. Immagino che lui veda come una forma di galanteria questa sua tendenza a fare gesti grandiosi, mettendomi davanti al fatto compiuto, ma la verità è che così facendo mi tratta come se fossi una bambina. O… non alla sua altezza. Come se le mie opinioni non fossero degne di considerazione da parte sua. Tu non mi faresti mai una cosa simile.” (cit. Lucy)
 
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 La scelta dell’autrice di scrivere il libro al passato in stile di racconto, a parer mio è stata decisamente azzeccata. Con il suo stile descrittivo e appassionato ha saputo tenermi incollata alle pagine dalla prima all’ultima riga, senza mai stancarmi.
Il carattere che a mio parere accomuna i tre personaggi in ogni caso è l’egoismo.
Egoismo da parte di Gabe, che passa negli anni dalla sua scelta di partire alla fine della storia a tornare sempre nella vita di Lucy, fino a dedicarle anche una mostra con le sue fotografie di quando stavano assieme.

 “Come avevi osato chiamarmi in quel modo, riportare a galla certi sentimenti se non prevedevi di dare seguito alla cosa? Non era giusto, Gabe. Tantissime delle cose che hai fatto, che mi hai chiesto…” (cit Lucy)

 Egoismo da parte del marito Darren, colui che tanto ama Lucy, ma che in fondo non l’ha mai capita come Gabe.
 Colui che nelle scelte importanti, come quella di adottare un cane in comune, la casa nuova, i figli, decide sempre da solo dando per scontato che Lucy avrebbe sempre detto di sì.

Infine, egoismo, anche dalla parte di Lucy; un personaggio per me alquanto estroverso… per anni rimane sposata con un uomo che in fondo per me non ama, perché se si ama una persona, non si passano tutti i giorni a paragonarla al primo amore e che per quanto critichi le scelte di Gabe di rientrare sempre nella sua vita, è lei quello che in fondo glielo permette sempre, fino alle ultime pagine….
 
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Nel complesso ho apprezzato molto la storia.
Ne consiglio la lettura nonostante non sia il mio genere…e poi vogliamo parlare di una cosa? Il profumo della carta dei libri della Nord? Adoro quel profumo, come anche quello della serie Mammut della Newton…solo il respirare il profumo mi porta ad invogliarmi nella lettura!

Buona lettura!
 
 
Recensione scritta da Valentina Fontan

 

 




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