Titolo: La via del sole
Autore: Mauro Corona
Editore: Mondadori
PAGINE: 160
Pubblicazione: 21 Giugno 2016
Gradimento
“La vita umana non dura
che un istante. Si dovrebbe trascorrerla a
fare quello che piace. A questo
mondo, fugace come un sogno,
vivere nell’affanno facendo solo ciò che dispiace,
è pura
follia.” (cit. dall’Hugakure di Yamanoto)
La via del sole è l’ultimo capolavoro
di Mauro Corona, scrittore
conosciuto un po' da tutti per il suo stile di "uomo
dei boschi" e
per il suo pensiero di vita. Ho letto molti suoi libri e ne ho
apprezzato la qualità e le storie di vita che racconta,
specialmente quelle
della sua infanzia…forse perché, abitando
in un paese alcune le sento vicine.
Come in quasi tutti i libri di questo
autore, la tematica
ambientale ne fa da padrone come anche in questo suo ultimo
libro.
La storia incomincia con un ragazzo
di famiglia ricca che stufo
della sua vita così perfetta decide di ritirarsi
nella solitudine
della montagna…alla ricerca di quelle cose che potrebbero
fargli apprezzare una vita che per lui risulta ormai insulsa.
“Un giovane di buona famiglia – si può dire eccellente famiglia,
fresco
ingegnere, ricco, ventinove anni, piuttosto belloccio – un
giorno decise di
lasciare la società caotica e confusa, frenetica
e feroce e ritirarsi in una
baita di montagna.”
Ammetto
che all’inizio, leggendo queste parole ho provato
un’immediata simpatia per
questo personaggio. Anche a me
capita molto spesso di chiedermi “Non vivrei
meglio lontana da
tutti nella mia baita in montagna?”. Sfido chiunque di voi a
non
essersi mai posto una volta nella vita questa domanda…
Così com' è nata, però, subito è morta la
mia sintonia con
questo personaggio.
Nelle pagine successive infatti, Corona ci
presenta quello che è,
un giovane ragazzo alla ricerca di se stesso, che in
verità, risulta
essere il classico ragazzo viziato che pensa con i soldi di
poter
ottenere tutto… il solo fatto di come decida di costruire quella
che
doveva essere il suo eremo nella natura…
“Voglio che ruoti su se
stessa, la farò montare su un grosso
perno d’acciaio e di rotaie circolari.
Mano a mano che il sole
gira, la mia baita lo seguirà, come un cane che segue
il
padrone.”
E
sì, il sole.
Il sole come anche il titolo del libro fa intuire è il secondo
protagonista di questo libro. Il sole è l’ossessione del nostro
protagonista; è quell’interruttore che farà precipitare nella follia
più cupa
il giovane ingegnere.
Fin da piccolo rimane affascinato dal sole…
“Una volta si trovava
assieme alla vecchia guida, davanti al rifugio
dopo aver salito la cima. Stava
tramontando il sole, il ragazzino lo
ammirava incantato. Quando l’astro
scomparve dietro un picco
roccioso, si avvilì. Disse rivolto alla guida: «Che
peccato, il mio
amico non c’è più.»
La storia di
questo libro è la storia di un’ossessione, in
questo caso il sole, che può
portare alla follia chiunque.
Una follia da cui difficilmente ci può essere un
ritorno.
Ne consiglio caldamente la lettura a tutti… non tanto per la
storia
in sé, quanto per le tematiche e i significati nascosti che spesso
Corona inserisce nel libro.
“Vi sono cose che
appartengono a tutti e devono rimare di tutti.
Non va bene che qualcuno se ne
impossessi solo perché ha i soldi.
E poi rivenderle e fare altri soldi. Chi le
assicura che a me non piacesse ammirare quel picco di roccia che ha appena
smantellato? Adesso non lo posso più fare, lei me lo ha sottratto. Vi sono casi
dove persino la proprietà privata va lasciata in pace a beneficio degli altri.”
Infine, mi
rivolgo ai lettori di Corona… non vi aspettate di
leggere questo libro
trovando quello che a mio parere è il suo stile
di scrittore di montagna.
Troverete uno stile diverso, uno stile da
scrittore così lontano dal suo che
alcune volte mi son chiesta
durante la lettura se davvero l’avesse scritto lui o
se sua sia solo
l’idea.
Alla fine dell’ultima pagina Corona scrive…
Erto, 28 aprile 2016 –
ore 17.39
Finisco di ricopiare in
bella questo libro il 29 aprile 206, alle ore 3 di
notte. L’ho iniziato il 19
gennaio 2016. Sono ormai contento, ma
per quanto? Boh. Non lo so e non voglio
saperlo. Brindo alla vita e
alla buona morte.
Mauro Corona
Questo è il
Corona che amiamo tutti e che io apprezzo .
BUONA LETTURA
RECENSIONE SCRITTA DA VALENTINA FONTAN
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