martedì 17 ottobre 2017

Recensione: La via del sole di Mauro Corona



Titolo: La via del sole
 
Autore: Mauro Corona
 
Editore: Mondadori
 
PAGINE: 160
 
Pubblicazione: 21 Giugno 2016
 
 

                                            Gradimento
“La vita umana non dura che un istante. Si dovrebbe trascorrerla a
 
 fare quello che piace. A questo mondo, fugace come un sogno,
 
 vivere nell’affanno facendo solo ciò che dispiace, è pura
 
follia.” (cit. dall’Hugakure di Yamanoto)

 
 
 
 

La via del sole è l’ultimo capolavoro di Mauro Corona, scrittore
 conosciuto un po' da tutti per il suo stile di "uomo dei boschi" e
 per il suo pensiero di vita. Ho letto molti suoi libri e ne ho
apprezzato la qualità e le storie di vita che racconta,
 specialmente quelle della sua infanzia…forse perché, abitando
 in un paese alcune le sento vicine.

Come in quasi tutti i libri di questo autore, la tematica
 ambientale ne fa da padrone come anche in questo suo ultimo
libro.

La storia incomincia con un ragazzo di famiglia ricca che stufo
 della sua vita così perfetta decide di ritirarsi nella solitudine
 della montagna…alla ricerca di quelle cose che potrebbero
fargli apprezzare una vita che per lui risulta ormai insulsa.

 

“Un giovane di buona famiglia – si può dire eccellente famiglia,
 fresco ingegnere, ricco, ventinove anni, piuttosto belloccio – un
giorno decise di lasciare la società caotica e confusa, frenetica
 e feroce e ritirarsi in una baita di montagna.”

 

      Ammetto che all’inizio, leggendo queste parole ho provato
 un’immediata simpatia per questo personaggio. Anche a me
 capita molto spesso di chiedermi “Non vivrei meglio lontana da
 tutti nella mia baita in montagna?”. Sfido chiunque di voi a non
 essersi mai posto una volta nella vita questa domanda…

Così com' è nata, però, subito è morta la mia sintonia con
 questo personaggio.
Nelle pagine successive infatti, Corona ci presenta quello che è,
 un giovane ragazzo alla ricerca di se stesso, che in verità, risulta
 essere il classico ragazzo viziato che pensa con i soldi di poter
 ottenere tutto… il solo fatto di come decida di costruire quella
 che doveva essere il suo eremo nella natura…
 

“Voglio che ruoti su se stessa, la farò montare su un grosso
perno d’acciaio e di rotaie circolari. Mano a mano che il sole
gira, la mia baita lo seguirà, come un cane che segue il
padrone.”

E sì, il sole.
 
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Il sole come anche il titolo del libro fa intuire è il secondo
protagonista di questo libro. Il sole è l’ossessione del nostro
protagonista; è quell’interruttore che farà precipitare nella follia
 più cupa il giovane ingegnere.
Fin da piccolo rimane affascinato dal sole…
 

“Una volta si trovava assieme alla vecchia guida, davanti al rifugio
 dopo aver salito la cima. Stava tramontando il sole, il ragazzino lo
 ammirava incantato. Quando l’astro scomparve dietro un picco
roccioso, si avvilì. Disse rivolto alla guida: «Che peccato, il mio
amico non c’è più.»

 

            La storia di questo libro è la storia di un’ossessione, in
 questo caso il sole, che può portare alla follia chiunque.
Una follia da cui difficilmente ci può essere un ritorno.

Ne consiglio caldamente la lettura a tutti… non tanto per la storia
 in sé, quanto per le tematiche e i significati nascosti che spesso
Corona inserisce nel libro.
 

“Vi sono cose che appartengono a tutti e devono rimare di tutti.
Non va bene che qualcuno se ne impossessi solo perché ha i soldi.
 E poi rivenderle e fare altri soldi. Chi le assicura che a me non piacesse ammirare quel picco di roccia che ha appena smantellato? Adesso non lo posso più fare, lei me lo ha sottratto. Vi sono casi dove persino la proprietà privata va lasciata in pace a beneficio degli altri.”

 Risultati immagini per immagine sole
 
            Infine, mi rivolgo ai lettori di Corona… non vi aspettate di
 leggere questo libro trovando quello che a mio parere è il suo stile
 di scrittore di montagna. Troverete uno stile diverso, uno stile da
 scrittore così lontano dal suo che alcune volte mi son chiesta
 durante la lettura se davvero l’avesse scritto lui o se sua sia solo
 l’idea.
 
Alla fine dell’ultima pagina Corona scrive…
 

Erto, 28 aprile 2016 – ore 17.39

Finisco di ricopiare in bella questo libro il 29 aprile 206, alle ore 3 di
 notte. L’ho iniziato il 19 gennaio 2016. Sono ormai contento, ma
per quanto? Boh. Non lo so e non voglio saperlo. Brindo alla vita e
 alla buona morte.
 

            Mauro Corona

 

            Questo è il Corona che amiamo tutti e che io apprezzo .
 

                                               BUONA LETTURA
 
 
RECENSIONE SCRITTA DA VALENTINA FONTAN

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