Titolo: La rete di protezione
Autore: Andrea Camilleri
Editore: Sellerio Editore
Pagine: 308
Pubblicazione: 25 Maggio 2017
Gradimento
Nel nuovo romanzo, Andrea Camilleri , trasporta il lettore nella
Vigata del passato coinvolgendolo in una storia ricca di suspance
sospesa tra presente e passato.
Sono in corso le riprese di una fiction svedese che ha come sfondo la Vigata degli anni Cinquanta e tutti sono in subbuglio per questa novità. Il commissario Montalbano, burbero come sempre, odia il ritorno al passato; si richiude in commissariato in attesa che tutto ciò finisca e continua a svolgere il proprio lavoro .
"La truppi, naturalmenti, aviva ’nvaso macari la trattoria di Enzo, e la cosa che distrubbava Montalbano chiossà era il grannissimo burdello, frastuono, casino che svidisi e italiani arriniscivano a fari mentri che mangiavano. Cosa per lui ’nsopportabili dato che il silenzio era il companatico sò".
Tra le mani si trova due casi apparentemente slegati fra di loro ma che si uniranno in un unico filo.
Il primo mistero giunge dal passato: nella vecchia e
polverosa
soffitta, alla ricerca di vecchi film utili per la fiction
svedese,
l’ingegner Ernesto Sabatello ritrova sei vecchie pellicole, girate dal
defunto padre ogni 27 di marzo dal 1958 al 1963.
Sorprendentemente tutte
riprendono un muro per una manciata
di minuti e nulla di più.
«Ogni bobina è avvolta in un foglietto con la data scritta di pugno
da mio padre. Per sei anni consecutivi sono stati tutti girati nello
stesso mese, nello stesso giorno e alla stessa ora, il 27 marzo alle
10 e 25».
«Ma che rappresenta la scena?».
Sabatello pigliò sciato prima d’arrispunniri.
«Un pezzo di muro. Sempre lo stesso».
Montalbano lo taliò ’mparpagliato.
«Un pezzo di muro?!».
«Esattamente».
«Ma c’è qualcosa su quel muro?».
«Niente. Non una scritta, un disegno, niente».
«E negli anni l’immagine del muro cambia?»
«Oddio, qualche piccola crepa in più nell’intonaco, ma niente di...
almeno ai miei occhi. Forse ai suoi, allenati a saper cogliere ogni
minimo dettaglio...».
Cosa si cela
dietro tali riprese? Perché riprendere un muro senza un significato
apparente? Scavare nel passato riporta alla luce vecchie storie di amore e di
sangue.
La seconda vicenda, invece, si svolge nella Vigata moderna:
due
uomini armati e mascherati fanno irruzione nella scuola e
minacciano
proprio la classe che frequenta il figlio di Mimì Augello.
Il Commissario
Montalbano dovrà fare i conti con i giovani d’oggi,
proprio con quei giovani
che usano un linguaggio tutto nuovo e
che comunicano attraverso il freddo
schermo di un cellulare, quasi
a proteggersi dal giudizio altrui.
Sarà proprio Salvuzzo Augello, che da grande vuole diventare
“
sbirro” come “so patre”, con il suo fidato amico Tindaro a guidare
Montalbano tra i mostri della tecnologia moderna, come Facebook
e Twitter, per
la risoluzione del caso.
Tra misteri dal passato e minacce del presente, il
Commissario
Montalbano dovrà fare i conti con l’età che avanza, ma la sua
mente
mantiene la fredda lucidità che lo ha sempre
contraddistinto.
Ma che cosa lega le due vicende direte voi? Naturalmente questo
tocca a voi scoprirlo; il mio ruolo è stato solo quello di indirizzarvi
alla lettura di questo romanzo e di iniziare un indagine accanto al
mitico commissario Montalbano
Nella "Rete di protezione" Camilleri ci fa ritrovare tutti i
personaggi a cui noi tutti siamo affezionati: Montalbano e l'eterna
fidanzata Lidia, Il mitico Catarella, il minuzioso Fazio, Il playboy
Mimì Augello e Beba, sua moglie sempre gelosa del marito.
Ma risalta un nuovo personaggio: il figlio di Augello, Salvuzzo che
da grande vorrebbe seguire le orme del padre che diventa la figura
chiave per la risoluzione del caso.
E' come se Camilleri stesse segnando il futuro del Commissario
Montalbano , come se volesse rassicurare i lettori che le sue
avventure non finiranno e che forse saranno scritte in futuro da
qualcun altro.
Non dimentichiamo l'età avanzata di Camilleri.
Oltre ai personaggi, anche Il linguaggio è sempre lo stesso ( quindi
dialettale siciliano con sprazzi di parole italiane) e lo stile é sempre
lo stesso.
L’età avanza anche per
Andrea Camilleri, la sua
mente è
ancora
giovane, ma la sua
mano non riesce a
starle dietro: “ La rete
di Protezione” è il
primo libro
non scritto
direttamente da
Camilleri, ma sotto
dettatura a causa di una grave perdita della vista.
È un libro con un ritmo
molto pacato e pieno di riflessione, in cui la
protezione rappresenta il tema
principale:
La protezione di Don Ciccino Sabatello verso suo fratello
Emanuele, quella di Mimì Augello verso suo figlio e, non per
ultima, quella di Andrea
Camilleri verso il proprio lettore.
Recensione scritta da Flavia Pigliacelli
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