Titolo: La frontiera
Autore: Alessandro Leogrande
Editore: Feltrinelli
Data pubblicazione: 5 Novembre 2015
Collana: I Narratori
Genere : Saggio
Pagine : 316
Prezzo: Kindle 6.99; cartaceo 14.45
Alessandro
Leogrande, giornalista dall’impegno civile
indiscusso, scrive uno di quei libri
necessari per
districarsi nel ginepraio dei misteri che accompagnano
gli
spostamenti di milioni di uomini dalle terre
attraversate dalla crisi politica ed economica.
Dal
libro “La frontiera” vengono
potentemente fuori le
storie raccontate dai protagonisti, migranti curdi come
Shorsh proveniente dall’Iraq, che apre e chiude il libro e
possiede
immagini aberranti di morte relative al
villaggio di Halabja, cittadina curda
dell’Iraq che fu fatta
gassare nel marzo del 1988. La visione delle immagini
scuote Leogrande, che inizia una ricerca ossessiva
spinto dalla volontà di fare
luce su chi è scampato alla
morte e su chi è rimasto sommerso da strappare
all’oblio e al nulla le vite di coloro che scappano da
situazioni divenute
insopportabili.
"La frontiera è un termometro del mondo.
Chi accetta
viaggi pericolosissimi in condizioni inumane,
attraversando i
confini che si frappongono lungo il suo
sentiero, non lo fa perché votato al
rischio o alla morte,
ma perché scappa da condizioni ancora peggiori.
O perché
sulla sua pelle è stato edificato un mondo che
gli appare inalterabile".
Il
libro prosegue con la storia di Ali, scappato dal Darfur a
ventidue anni e
giunto in Italia, dopo il Grande Viaggio, che
fatica a raccontare a causa degli strazi osceni che ha visto, i
travagli
che ha sopportato. Ogni storia comporta carichi,
spesso insostenibili, di
dolore; fanno scoprire la mutevolezza
liquida dei punti di ingresso in Europa,
una umanità
sofferente che viene sfruttata da uomini rapaci e senza
scrupoli,
che si arricchiscono indegnamente.
Hamid
è un giovane somalo ed è sopravvissuto a uno dei più
grandi naufragi del
Mediterraneo con 650 morti, avvenuto il
6 maggio 2011, davanti alle coste della
Libia. Quando ha
intrapreso il Grande Viaggio aveva solo 13 anni, con lui
parte
anche suo fratello, maggiore di tre anni, in Italia giunge
solo Hamid, del
fratello deceduto non vuole dire neppure il
nome.
Attraverso
le parole di Syoum eritreo ancora terrorizzato
dalla dittatura del presidente
Isaias Afewerki, l’autore
ricostruisce il naufragio avvenuto il 3 ottobre 2013
davanti a
Lampedusa, che causò la morte di 366 persone, di cui 360
eritrei, in
fuga da una terra dilaniata dal terrore.
L’Eritrea è forse l’unico paese al mondo
in cui è stato istituito
il servizio militare obbligatorio a tempo
indeterminato.
Chiunque, dai diciassette ai cinquant’anni, viene richiamato
alle armi ed è sottratto a ogni altra attività per un tempo
impossibile da
stabilire. È questa una delle principali cause
che spinge intere generazioni a
partire. Il servizio
permanente è motivato dal conflitto con l’Etiopia,
ufficialmente ancora in corso, ma di fatto si trasforma nella
vita di tanti in
una sorta di reclusione, il cui unico fine è
quello di poter utilizzare
un’enorme quantità di forza lavoro
gratis.
Dopo
la strage di Lampedusa, in Eritrea è stata vietata
l’affissione dei manifesti funebri perché si sarebbe scoperto
ufficialmente che dalla dittatura si fugge, da una dittatura
nata da una guerra di liberazione nazionale.
l’affissione dei manifesti funebri perché si sarebbe scoperto
ufficialmente che dalla dittatura si fugge, da una dittatura
nata da una guerra di liberazione nazionale.
L’Europa è piena di agenti del regime.
Ce ne sono ovunque
siano presenti degli eritrei: è impossibile fare una riunione
senza essere schedati.
siano presenti degli eritrei: è impossibile fare una riunione
senza essere schedati.
Leogrande
narra i rivolgimenti politico-militari dell’Eritrea con
acume profondo e analitico, grazie alle testimonianze di
Gabriel Tzeggai, un esule politico, e di don Mussie Zerai, un
prete cattolico, di cui ho recensito la sua autobiografia.
acume profondo e analitico, grazie alle testimonianze di
Gabriel Tzeggai, un esule politico, e di don Mussie Zerai, un
prete cattolico, di cui ho recensito la sua autobiografia.
Quello
che affligge in modo particolare leggendo le storie dei
migranti è la gratuità del male inflitto, della barbarie a cui si
giunge nelle torture. Il traffico degli esseri umani è
fiorentissimo, una fonte di lauti guadagni, che vede coinvolti
anche parti dello Stato libico ed eritreo.
migranti è la gratuità del male inflitto, della barbarie a cui si
giunge nelle torture. Il traffico degli esseri umani è
fiorentissimo, una fonte di lauti guadagni, che vede coinvolti
anche parti dello Stato libico ed eritreo.
Grazie
ad Alganesh, una donna che coordina le attività
dell’associazione Gandhi, si scopre il traffico di esseri umani
nel Sinai. Alganesh con l’aiuto del potente Mohammed Abu
Bilal è riuscita a liberare in pochi anni 550 ostaggi. Alganesh
è convinta che il Sinai sia diventato l’epicentro di un vasto
traffico di organi e che i corpi non reclamati da nessuno
siano la materia prima di questo traffico.
dell’associazione Gandhi, si scopre il traffico di esseri umani
nel Sinai. Alganesh con l’aiuto del potente Mohammed Abu
Bilal è riuscita a liberare in pochi anni 550 ostaggi. Alganesh
è convinta che il Sinai sia diventato l’epicentro di un vasto
traffico di organi e che i corpi non reclamati da nessuno
siano la materia prima di questo traffico.
La
gestione degli arrivi cambia, nel 2014 i trafficanti che si
occupano dell’esodo siriano hanno elaborato una nuova
strategia, quella di riempire grandi cargo e puntarli
direttamente verso le coste italiane. Il guadagno per ogni
carico è enorme, i rischi vanno solo ai traghettatori, mentre i
capi rimangono sempre lontani dai pericoli e dal caos dei
viaggi.
occupano dell’esodo siriano hanno elaborato una nuova
strategia, quella di riempire grandi cargo e puntarli
direttamente verso le coste italiane. Il guadagno per ogni
carico è enorme, i rischi vanno solo ai traghettatori, mentre i
capi rimangono sempre lontani dai pericoli e dal caos dei
viaggi.
La
lente di ingrandimento non trascura la Grecia, dal 2012
attraversata dall’attività violenta del movimento
ultranazionalista parlamentare di Alba dorata, contigua alle
forze di polizia. Le repressioni crudeli e violente nei confronti
dei migranti, degli oppositori e dei cittadini non greci
diventano sempre più frequenti fino a culminare
nell’uccisione del rapper Pavlos Fyssas, avvenuto il 17
settembre 2013.
attraversata dall’attività violenta del movimento
ultranazionalista parlamentare di Alba dorata, contigua alle
forze di polizia. Le repressioni crudeli e violente nei confronti
dei migranti, degli oppositori e dei cittadini non greci
diventano sempre più frequenti fino a culminare
nell’uccisione del rapper Pavlos Fyssas, avvenuto il 17
settembre 2013.
Il
viaggio attraverso i Balcani è la strada più seguita dagli
afghani e dai siriani che vogliono arrivare in Europa: Aamir
nel 2010 parte dall’Iran, arriva a Lesbo, poi giunge a
Patrasso, ma invece di venire in Italia sui camion, pratica
diffusissima e pericolosa, intraprende il viaggio verso
l’Ungheria. Da quel momento anche le tratte balcaniche
sono finite sotto il controllo dei trafficanti e l’Ungheria ha
costruito il proprio muro di filo spinato per arginare l’arrivo di
nuovi profughi.
afghani e dai siriani che vogliono arrivare in Europa: Aamir
nel 2010 parte dall’Iran, arriva a Lesbo, poi giunge a
Patrasso, ma invece di venire in Italia sui camion, pratica
diffusissima e pericolosa, intraprende il viaggio verso
l’Ungheria. Da quel momento anche le tratte balcaniche
sono finite sotto il controllo dei trafficanti e l’Ungheria ha
costruito il proprio muro di filo spinato per arginare l’arrivo di
nuovi profughi.
Leogrande
non solo ricostruisce con cura meticolosa
avvenimenti, numeri, cause e conseguenze delle strategie
politiche attuate dall’Unione Europea per tentare di arginare i
flussi migratori nel Mediterraneo, ma delinea con efficace
capacità narrativa le storie delle persone, dei migranti, di
un’altra umanità, che subisce la crudeltà oscena, le
ingiustizie dei “fortunati”.
L’autore è capace di vedere là dove interessi di varia natura
ostacolano la visione nitida, chiara e lunga di un fenomeno,
in cui i collegamenti con le associazioni malavitose
occidentali emergono palesemente.
avvenimenti, numeri, cause e conseguenze delle strategie
politiche attuate dall’Unione Europea per tentare di arginare i
flussi migratori nel Mediterraneo, ma delinea con efficace
capacità narrativa le storie delle persone, dei migranti, di
un’altra umanità, che subisce la crudeltà oscena, le
ingiustizie dei “fortunati”.
L’autore è capace di vedere là dove interessi di varia natura
ostacolano la visione nitida, chiara e lunga di un fenomeno,
in cui i collegamenti con le associazioni malavitose
occidentali emergono palesemente.
Un
libro che apre la mente sui pregiudizi razziali, sull’altra
parte del mondo straziato e sempre in lotta per la
sopravvivenza.
parte del mondo straziato e sempre in lotta per la
sopravvivenza.
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