Recensione libro
Io sono nove di Federico Stopani
Scheda tecnica
Titolo: Io sono Nove
Autore: Federico Stopani
Editore: Independently published
Genere: Gialli
Pubblicazione: 9 Gennaio 2019
Formato: Kindle e copertina flessibile
Pagine: 327
La storia di un uomo, arrivato ai vertici del suo impegnativo settore e che in questo modo porta ai vertici anche questa città e poi cade, sempre più rovinosamente. Dunque anche la Storia: di una città, di com'era prima, di come diventò, in alcuni anni memorabili e forse, di ciò che avrebbe potuto diventare. Scrittura e sceneggiatura intrecciano le due dimensioni, individuale e collettiva.
"Io sono nove" di Federico Stopani è un giallo/ thriller ambientato nel mondo della vela; un romanzo
che si differenzia dagli altri dello stesso genere, per questa particolarità,
in quanto racconta un caso di ingiustizia sociale e civile organizzata e
architetta all’interno dello splendido mondo del mare che viene sporcato da
complotti ed intrighi. Un’altra particolarità del romanzo è che i personaggi
non sono menzionati tramite il loro nome di battesimo, a partire dal
protagonista, “Nove”, ma dal nome in cui vengono riconosciuti e catalogati dal
personaggio, il che rende la storia e l’evolversi delle vicende, ancora più
intriganti e se debbo essere sincera, molto realistiche. A quanti di noi non è
capitato di accollare un nomignolo ad amici e parenti? Ritroviamo così il Gobbo, Alverman, l’Anima, Caino, Balbetta, il Tessitore, lo Straniero, il
Collo, il Campione, l’ Umile, il Nano, Lucifero, Barabba, Smilzo, il Gatto, la
Volpe, il Burattinaio, persone che hanno contribuito alla rovina di Nove, alla
denuncia, alla condanna, all’umiliazione. La vicenda del romanzo si svolge a
Trieste la stupenda città della bora, città di Porto…
“…quel
meraviglioso panorama: il blu del mare nel golfo in quella porzione di costa
croata e slovena, avvolto e sormontato dal verde intenso dei boschi, dei
terrazzamenti e delle doline.”
…che vede fiorire la Nations Cup della Vela,
un torneo per le Nazionali, un grande progetto di Nove, cresciuto nel magico
mondo della Vela, tanto da trasformarlo in un lavoro;
“Fino a quel
momento i velisti erano sempre stati considerati, dal grande pubblico, atleti
di livello inferiore, perché il loro sport, nella comune opinione, richiedeva
solamente grandi patrimoni, poco fisico e scarsa preparazione”
…ma per
ottenere ciò ha bisogno di collaboratori e professionisti che lo porteranno alla
rovina, in quanto non ha fatto i conti con gli interessi politici che gravitano
intorno ad un qualsiasi progetto fiorente di ogni città. Nove, pecca di
ingenuità e cade nella rete di uomini senza scrupoli, che vendono la propria
anima ed amicizia, per quei famosi 30 denari che noi tutti conosciamo.
“Alla fine
era stato venduto e gettato in pasto all’opinione pubblica, quella che ti
condanna solo in base ai sospetti, alle voci , alle bugie più grandi; lui era
il mostro da sbattere in prima pagina con una cortina fumogena di infamie…”
Nove è un pochino Edmond Dantes ma in versione
sportiva. Le vicende si svolgono in una sola notte, notte che trasforma un
campione, imprenditore ed artigiano, in un serial killer che decide di farsi
giustizia da solo…
“io non sono
un serial killer, sono semplicemente il carnefice designato, il boia che un
sistema debole e colluso non ha mai nominato”.
Nove riveste i panni di Charles Bronson, nel
film “Il giustiziere della notte” del 1974; una notte in cui tutto accade in
modo sincronizzato e perfettamente organizzato. Un viaggio che cambierà il
destino di tanti uomini.
“…era
perfettamente inutile sostenere che il tempo sia galantuomo, che alla fine
avrebbe avuto giustizia e tutti si sarebbero scusati con lui; avrebbe dovuto
vivere almeno quanto un vampiro o un highlander per vedere finalmente ottenere
giustizia da quel falso galantuomo che risponde al nome di Tempo.”
Linguaggio
curato e ricercato; descrizioni dettagliate che rendono il libro un mix di
cultura e geografia; suspense ai massimi livelli; stupore e meraviglia fanno da
garante. Lettura consigliata a tutti gli amanti del genere e non, che finalmente
leggeranno una nuova storia ambientata in una stupenda città e in un nuovo
mondo sportivo che non sia il calcio. Finale inaspettato che stimola a
riflettere su ciò che veramente si è letto e la domanda sorge spontanea: “ Ho
veramente letto un libro oppure è stato solo un incubo?” Un libro che potrebbe
essere raccontato al cinema ed entusiasmare un pubblico vasto.